Nts nuovo partner di JobsAcademy

NTS S.p.A., azienda leader nella costruzione di stampi e stampaggio di materiali compositi termoindurenti e termoplastici, ha recentemente aderito alla Fondazione ITS JobsAcademy, in qualità di socio partecipante.

“Questa decisione poggia su una solida convinzione: la persona è al centro dell’Azienda insieme alla sua preziosa crescita personale e professionale.

Una partnership, questa tra JAC e NTS, che deve rendere sempre più proficuo il nostro rapporto scuola-impresa per generare futuro e tecnologia al nostro territorio.”

In tale ottica, NTS considera il nostro percorso di “Tecnologie delle materiali compositi” un’opportunità di collaborazione e di sviluppo, di progettualità condivise, nell’interesse degli studenti e delle imprese del settore.

Con la propria adesione NTS ha confermato la volontà di contribuire al perseguimento degli scopi della Fondazione JAC, in particolar modo svolgendo – in collaborazione con le aziende del settore –  una serie di iniziative tese a promuovere e valorizzare i percorsi di formazione proposti da JobsAcademy, per ottimizzarne le relative metodologie didattiche teoriche e pratiche in modo da consentire ai “super-tecnici di JAC” di accelerare i loro tempi di ingresso nel mondo del lavoro.

Sul luogo di lavoro passiamo in media oltre 1700 ore all’anno.

Un tempo davvero rilevante in cui dobbiamo mantenere e migliorare la nostra professionalità insieme alla nostra salute. Stare bene sul luogo di lavoro, infatti, produce un effetto positivo che si ripercuote non solo sull’organizzazione ma anche sulla propria vita privata.

Crediamo fortemente che il luogo di lavoro sia un habitat di confronto e di miglioramento continuo e, proprio per questo, abbiamo aderito con entusiasmo al programma WHP (www.whpbergamo.it).

Abbiamo coinvolto tutto il team attraverso un gruppo di persone promotore e, a pochi mesi dall’adesione al programma WHP, abbiamo già messo in atto importanti azioni virtuose.

 

 

Qualche esempio di buona prassi?

Due volte alla settimana mettiamo a disposizione di tutto il nostro team ceste di frutta fresca per uno spuntino sano.

I distributori automatici posti in prossimità della nostra relax room sono dotati di cibi sani (come frutta secca o carboidrati semplici) e bibite dissetanti ipocaloriche.

Dulcis in fundo, abbiamo deciso di disincentivare il fumo, isolando la zona fumatori in una piccola area in prossimità dei parcheggi.
Come se questo non bastasse stiamo già pensando a nuove attività.
Se ci seguirete sui social sarete aggiornati in tempo reale.

 

WHP: di cosa si tratta?

Il programma WHP è stato ideato e sperimentato a Bergamo dall’Agenzia di Tutela della Salute insieme a Confindustria con il patrocinio di diversi partner istituzionali e scientifici.

Nel 2012 è stato diffuso su tutto il territorio della Regione Lombardia.

I luoghi di lavoro che aderiscono al programma iniziano un percorso che prevede la realizzazione di buone pratiche efficaci nel campo della promozione della salute e sicurezza.

Le aziende WHP promuovono l’attività fisica, offrono opportunità per smettere di fumare, sostengono un’alimentazione sana, attuano misure per migliorare il benessere sul lavoro.

 

Ulteriori informazioni sul WHP: http://www.whpbergamo.it/

 

 

 

Intervista a Jenny Vera Hidalgo

Jenny Janet Vera Hidalgo è una giovane donna ecuadoriana che lavora in NTS da oltre dieci anni.
Operaia specializzata nel reparto stampaggio, ha da poco collaborato alla stesura di alcune istruzioni interne molto utili all’operatività sua e dei suoi colleghi.

Ecco la sua storia.

 

INTERVISTA A JENNY JANET VERA HIDALGO

Quando sei venuta in Italia come hai vissuto la tua condizione di straniera?
Sono venuta in Italia nel 1999 e nel 2003 mi sono trasferita per ragioni personali a Bergamo, una città che mi è subito piaciuta per la sua tranquillità e per la sua bellezza.
Mi sono sentita ben accolta, ho lavorato in diverse aziende del territorio tra cui Nolan e Necta.
Poi, un giorno, ho lasciato il mio curriculum in NTS e da lì è cambiata la mia vita professionale.
Ricordo che il primo colloquio andò molto bene, fu apprezzato in particolar modo il mio italiano fluente.

 

Cosa hai trovato in NTS?
Un’azienda che mi ha fatto crescere molto, a livello professionale e umano. Ho imparato ad affinare il mio spirito di osservazione e il mio senso critico, ho migliorato le mie capacità organizzative. Lavorando in team con altre persone ho compreso che avere obiettivi comuni non è sufficiente, è necessario anche avere un metodo condiviso perché ci sia armonia vera.

 

Che aria si respira in NTS?
Direi che c’è un’atmosfera molto collaborativa: nessuno di noi si sente un numero nonostante l’azienda sia grande.
A questo proposito mi viene in mente un ricordo.
Dopo aver lavorato per qualche tempo nel reparto finitura, mi è stato affidato un nuovo ruolo presso il reparto stampaggio. Crescevano le mie responsabilità, in particolar modo dovevo curare il funzionamento e la manutenzione di alcuni macchinari.
Avevo paura di questo passaggio ma sono stata affidata a Giuliano Bresciani, il tecnologo di stampaggio che è diventato il mio punto di riferimento. Un professionista davvero scrupoloso che mi ha affiancato con professionalità e pazienza.

 

Cosa ti ha detto Giuliano per rassicurarti?
Una volta, a fine giornata,
vedendomi piuttosto demoralizzata mi ha detto: “Jenny, non preoccuparti, il lavoro deve diventare parte di te. Ogni giorno prenderai nuove informazioni e, senza neanche accorgertene, un giorno ti sentirai sicura come non mai. Devi darti tempo”.
Sono parole che mi sono rimaste nel cuore, davvero.

 

C’ è un altro episodio del tuo lavoro che ti piace raccontare?
L’anno scorso ho visto un collega in difficoltà.
Dopo una settimana di formazione, non era ancora in grado di utilizzare correttamente un macchinario, non ricordava i passaggi.
Ho pensato che gli sarebbe stato utile avere a portata di mano alcune istruzioni scritte da consultare facilmente in caso di necessità; sono tornata a casa e ho iniziato a scriverle in un documento.
Poiché non conosco benissimo la grammatica italiana, mi sono fatta aiutare dai miei figli che sono nati qui e che conoscono molto bene la lingua: mi piace coinvolgerli nel mio lavoro e loro conoscono NTS anche grazie ai miei racconti.
Quando ho finito di scrivere il documento, l’ho condiviso con la Direzione NTS che ha molto apprezzato il mio contributo, ufficializzandolo poi per tutti a integrazione dei documenti presenti in Qualità. Inutile dirlo: mi sono sentita molto gratificata.

 

Cosa ti ha spinto a fare un gesto del genere?
Il senso di appartenenza, l’amore per il mio lavoro.
Passiamo la maggior parte della nostra vita al lavoro, credo che amarlo sia indispensabile per sentirsi soddisfatti e appagati.
È un insegnamento che cerco di trasmettere tutti i giorni anche ai miei figli.

 

C’è qualcosa che ti piace fare nel tuo tempo libero?
Stare con i miei amici: anche in NTS ne ho molti.
E poi mi piace aiutare chi è meno fortunato.
Collaboro con l’associazione Naga Milano, specializzata nell’accoglienza degli immigrati in Italia. Cerchiamo di dare loro la prima assistenza, spesso anche solo parlare la loro stessa lingua li rassicura. Credo che sia un dovere di ognuno di noi aiutare chi ne ha bisogno.

 

C’è un desiderio nel cassetto?
Quando sono venuta in Italia non ho continuato i miei studi in Economia e Commercio, dovevo lavorare. Ma forse è stato un bene, non mi sentivo portata per gli studi scientifici.
Non so quando ma vorrei studiare psicologia per comprendere meglio gli altri e per sentirmi sempre utile.

 

 

Intervista a Davide Licari

Davide Licari è a capo dell’Officina Costruzione Stampi di NTS.
Coordina una squadra di venti persone, ama lo sport e il mondo della formazione.
Lavora in NTS dal gennaio 1989 e ha vissuto la sua trasformazione da azienda artigiana a realtà industriale.

Lo abbiamo intervistato per conoscere nel dettaglio la sua storia professionale.

 

INTERVISTA A DAVIDE LICARI

In che cosa consiste il suo lavoro?
Gestisco tutta la filiera produttiva degli stampi di NTS.
Di norma gli stampi sono ideati dal nostro Ufficio Progettazione e poi vengono messi in produzione.
Ci sono diverse lavorazioni che oggi sono seguite da robot antropomorfi ma la figura umana è comunque centrale: nella programmazione e nel monitoraggio della macchina, così come nella fase di finitura dello stampo.
Questa sinergia Macchina – Uomo è un aspetto molto importante nel mio reparto.
Se da un lato devo monitorare il perfetto funzionamento delle macchine, dall’altro devo fare in modo che tutte le risorse umane siano impegnate al massimo del loro potenziale.
Tecnologia e Uomo devono convivere in maniera armonica: il mio compito è far sì che questo accada. Come è intuibile, l’evoluzione digitale ha cambiato molto il mio modo di lavorare negli ultimi anni e, per questo, l’azienda ha investito anche nella mia formazione.

 

In che modo?
Con NTS ho seguito corsi tecnici, ma soprattutto ho frequentato corsi per migliorare le mie capacità personali, penso ad esempio a quella di dover gestire un team di persone.
Sono davvero molto grato per il percorso di apprendimento che ho intrapreso.
Ho tratto molti insegnamenti dal nostro coach Paolo Manocchi: tra le tante cose che mi ha insegnato c’è quella di ascoltare profondamente il mio interlocutore perché spesso nelle domande che mi pone ci sono già le risposte che cerca.

 

Spesso il lavoro fa emergere alcuni aspetti del nostro carattere che ancora non conosciamo.
Concorda?
Negli anni ho capito che traggo molta soddisfazione nel vedere motivato chi mi circonda e che, al contrario, sono molto infastidito nel vedere accanto a me persone svogliate.
Ci sono alcuni giovani che dicono di voler lavorare qui ma poi si tirano indietro dopo pochi giorni.
Trovo curioso che, complice anche qualche programma televisivo, sia ritenuto nobile ungersi le mani in cucina ma poco elegante sporcarsele con il lubrorefrigerante da officina.
Si è generato un pensiero comune – a mio parere non condivisibile- secondo cui sussistono lavori manuali di serie A e di serie B.
Io dico con forza che fare un lavoro manuale significa metterci testa e concentrazione con la completezza del saper usare le mani con professionalità. Significa avere la capacità di creare qualcosa, una sensazione davvero impagabile.

 

I genitori possono aiutare i propri figli a realizzarsi?
Dobbiamo smettere di essere iperprotettivi con i nostri figli. Succede che ragazzi di diciotto anni siano accompagnati in azienda dai genitori che poi si raccomandano di non farli affaticare troppo. Dobbiamo capire che amare significa aiutare i nostri figli a trovare la propria strada, significa incoraggiarli a osare, a sperimentare e a mettere impegno e cuore nelle cose.
Per crescere bisogna fare esperienza ed essere umili: non esistono scorciatoie.

 

Cosa le piace di NTS?
Sono in questa azienda da oltre trent’anni e posso dire che è un’azienda che crede in valori come trasparenza, coerenza, condivisione, responsabilità e flessibilità . Il passaggio da realtà artigianale a industriale è stato graduale, costante, condiviso: tutti noi ci siamo sentiti parte della crescita di questa azienda.
Peraltro i valori fondanti sono rimasti sempre gli stessi: nonostante dipendenti e collaboratori siano cresciuti in maniera esponenziale, nessuno di noi si è mai sentito un numero.
NTS sa stare al passo con i tempi senza snaturarsi: credo che questo sia il suo più grande punto di forza.

 

Come vede la nuova immagine aziendale e la svolta social?
Credo che la comunicazione aziendale sia coerente con il nostro modo di essere.
Tecnologia, ambiente e relazione umana sempre al centro: valori semplici che ognuno di noi cerca di trasmettere a clienti, fornitori e collaboratori.
Apprezzo anche la scelta di essere sui social: è un modo di aprirsi al mondo, di dialogare e di conversare anche oltre i confini fisici. Noi siamo così: amiamo il confronto.

 

Quali sono le sue passioni?
Mi piace correre. Ho anche un ruolo direttivo nella società sportiva Atletica Stezzano.
Sono in molti a credere che sia uno sport individuale ma si sbagliano: la parte più bella della corsa è allenarsi con i propri compagni, prepararsi a un evento competitivo restando uniti.
Io credo sia una splendida metafora della vita: ognuno di noi corre sulle proprie gambe ma fiato e cuore sono frutto di una forza interiore che trovi solo quando condividi il tuo percorso con persone di valore.

 

Intervista a Giorgio Testa

Dopo una lunga esperienza nel settore dell’elettronica, Giorgio Testa decide di cogliere al volo una nuova sfida e, nel 2016, entra come Sales Director in Spin-ON, una Rete d’Impresa particolarmente innovativa.

Lo abbiamo intervistato per conoscere nel dettaglio la sua storia professionale.

 

INTERVISTA A GIORGIO TESTA

Come ha conosciuto NTS?

Sono stato tutor di Marco Manzoni quando lui stava per laurearsi in Ingegneria presso l’Università di Bergamo con il professor Lucio Cassia.
Negli anni successivi siamo rimasti in contatto, scambiandoci idee, pareri e intenti.
Un giorno ci siamo sentiti per un saluto su Skype ed è venuta in contemporanea l’idea di prendere un caffè insieme. Lo definirei un caffè provvidenziale.

 

Perché? Cosa è successo dopo?

Parlando con lui mi sono reso conto che le nostre esperienze professionali erano molto allineate: entrambi pensavamo che i sistemi industriale necessitasse di visioni e attività sinergiche. Ragionare per compartimenti stagni non portava da nessuna parte.
Marco mi raccontò il suo desiderio: diventare per i suoi clienti un solution provider capace di progettare e realizzare soluzioni integrate che unissero competenze plastiche e competenze elettroniche. A suo parere l’approccio integrato era vincente e lungimirante.
Io la pensavo esattamente come lui e ritrovavo nelle sue idee e nelle sue parole le medesime conclusioni a cui ero arrivato io stesso studiando le tendenze di un mercato che iniziava a richiedere -con sempre maggiore insistenza- concentrazione e integrazione di competenze.
Emergeva chiaramente la necessità di elevare il tipo di servizio da offrire ai clienti.
Da qui il passo è stato breve: nel 2016 è iniziata la mia nuova avventura con Spin-ON.

 

Di cosa si tratta?

Costituita nel 2013, Spin-ON è una Rete d’Impresa che unisce il sapere del mondo plastico di NTS con quello di FAE Technology, azienda leader nel campo della progettazione e della costruzione di sistemi elettronici.
L’obiettivo comune è quello di sviluppare un nuovo business integrato tramite la sinergia delle rispettive competenze e di garantire al proprio mercato di riferimento servizio e prodotti completi e tecnologici.

 

Cosa apprezzano maggiormente i clienti che incontrano l’opportunità Spin-ON?

Per prima cosa i clienti apprezzano avere un solo interlocutore che comprende immediatamente quale sia la loro necessità: questo si traduce in un dialogo più efficace e in un risultato più performante. Il cliente che si affida a noi sa di poter ottenere una soluzione eccellente da tutti i punti di vista. Noi non siamo fornitori qualsiasi, siamo business partner che affiancano il cliente dall’inizio alla fine per l’intero percorso di vita dei loro prodotti.

 

Cosa succede la prima volta che incontra il suo cliente?

Lo ascolto molto per capire di cosa ha bisogno. Dopo aver approfondito le sue esigenze, mi consulto con il mio team. Entro qualche giorno mi reco da lui con un prototipo in mano: e di norma la mia tempestività è molto apprezzata.

 

Come fa a essere così veloce?

Affrontiamo il problema come opportunità.
Con questo nuovo approccio strategico abbiamo cercato di sintetizzare il lavoro, le esperienze e il know-how acquisito negli ultimi anni all’interno di piattaforme innovative che in FAE e NTS definiamo Product Accelerator.
Si tratta di alcuni modelli basici di piattaforme elettroniche che coprono circa il 95% delle richieste che ci vengono sottoposte.
Ci permettono di incontrare il cliente e di raccogliere da lui l’idea preliminare di prodotto potendola poi realizzare in tempi brevi, tenendo sempre in massima considerazione le sue esigenze specifiche.
Avere un modello attivo da cui partire ha molti vantaggi: ci rende più veloci e spediti nella realizzazione del prodotto finito, ci rende più competitivi sul prezzo e ci permette di realizzare per il nostro cliente una soluzione taylor made.
Il cliente che si affida a noi conta anche su un time to market più breve rispetto ai suoi concorrenti e questo, per lui, si traduce in un vantaggio esclusivo e di alto valore aggiunto.

 

E quando l’idea del cliente non rientra tra i modelli che avete tipizzato?

La sfida è tale che le nostre diverse Business Unit si incontrano e danno vita a un grande e proficuo ping-pong intellettuale.  Spin-ON è un luogo dove mondo della plastica NTS e mondo dell’elettronica FAE sono abituati a dialogare in modo fluido e dinamico con l’obiettivo di creare soluzioni che siano in linea con quanto richiesto dai nostri clienti.
È proprio questo approccio che ci rende veloci ed efficaci, anche quando dobbiamo progettare partendo dal foglio bianco.

 

C’è un progetto che la rende particolarmente fiero?

Potrei raccontarne parecchi.
Uno in particolare riguarda un sistema innovativo per il controllo domestico, una sorta di maggiordomo virtuale (Jarvis: http://www.hellojarvis.it).
L’azienda bolognese IOOOTA doveva fare un’evoluzione di prodotto e si è rivolta a Spin-ON: ci siamo attivati velocemente e, in meno di quattro mesi, abbiamo raggiunto il risultato.
Le competenze di e NTS hanno fatto sì che questo progetto venisse presentato al SuperDesign Show di Milano (FuoriSalone) e al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas. Credo sia un bellissimo esempio di tecnologia made in Italy.

 

Quando parla trasmette entusiasmo.
Esiste un canale segreto che attiva quando ha bisogno di energia?

Sono infinitamente grato al mio lavoro perché, ogni giorno, ho la possibilità di essere coinvolto in sfide e progetti nuovi. Questa mobilità intellettuale genera eccitazione, positività, vitalità. Inoltre posso confrontarmi con colleghi di valore: mettiamo in rete idee innovative che si potenziano le une con le altre e poi ci sorprendiamo a realizzarle. Ci divertiamo parecchio a lavorare insieme.
Io credo che le nostre teste siano come cassetti dove ognuno di noi ripone le proprie idee e il proprio know-how. Lasciamoli sempre aperti così ognuno si sentirà libero di prendere ciò che gli serve e di farne buon uso. Condivisione e contaminazione professionale sono le parole chiave del futuro. Ne sono certo.

 

 

Intervista a Fabio Cortinovis

Per conoscere da vicino il reparto Ricerca e Sviluppo NTS, generatore essenziale di innovazione, abbiamo intervistato l’Ing. Fabio Cortinovis, R&D Manager.

 

INTERVISTA A FABIO CORTINOVIS

Di cosa ti occupi in NTS?
La mia attività si può dividere concettualmente in due rami specifici: sviluppo e miglioramento interno della produzione e ricerca di soluzioni innovative per i Clienti.
In questo contesto rientrano attività come studio di nuovi materiali, ottimizzazione dei processi produttivi e simulazione virtuale dei flussi di stampaggio.

Quali sono stati i tuoi esordi in NTS?
Ero laureato da poco, avevo svolto due anni di collaborazione all’interno dell’Università degli Studi di Bergamo nel dipartimento di Meccanica e Meccatronica, ed ero molto attratto dal settore della plastica in quanto incuriosito dal conoscerla più a fondo.
Quando sono arrivato in Azienda ho trovato persone estremamente disponibili che mi hanno accolto con entusiasmo spiegandomi tutti i segreti del mestieremettendomi a disposizione il loro bagaglio di esperienza con sorprendente gratuità.

Quanto conta per un giovane neolaureato sentirsi ben accolto?
È fondamentale. Io ho avuto la fortuna di trarre da ogni collega insegnamenti preziosi che hanno arricchito il mio bagaglio personale e professionale, humus per la mia crescita.
Questa crescita continua la riverso poi ogni giorno all’interno di NTS condividendola a mia volta con i miei colleghi.
Devo dire che calore umano e confronto continuo sono tipici della realtà NTS.
Riunioni tra figure professionali differenti sono programmate periodicamente in azienda proprio per garantire un continuo afflusso di energia, coinvolgimento e pensiero creativo.

Cosa ti appassiona del tuo lavoro?
È entusiasmante come la mente umana riesca a generare processi virtuosi, quasi inconsapevolmente. Nella mia esperienza il cercare soluzioni di ottimizzazione per i clienti mi aiuta a trovare soluzioni innovative da applicare all’interno della mia azienda e viceversa.
Andare oltre quello che si è sempre fatto – per trovare qualcosa di nuovo – è la sfida più entusiasmante in cui io possa cimentarmi.

Ci racconti un progetto che ti ha particolarmente entusiasmato?
Nel reparto produttivo era installata un’isola automatizzata che non lavorava adeguatamente rispetto a quanto potenzialmente poteva dare; questo non per volontà nostra, ma a causa di un imprevisto di progetto del nostro cliente per il quale era stata pensata, che non ha portato ai numeri produttivi sperati.
Tutte le volte che vedevo lavorare a singhiozzo questa macchina dalle elevate potenzialità mi sentivo a disagio, mi sembrava un terribile spreco. Da qui è nato uno stimolo: perché non formarsi sui temi dell’automazione e riconfigurare quell’isola robotizzata per un nuovo progetto?
E così abbiamo fatto, riconvertendo l’isola per un altro processo produttivo.
Abbiamo acquisito competenze specifiche nell’ambito dell’automazione e questo approccio si è ben presto rivelato vincente.

In che modo?
Due anni fa è arrivato un importante progetto nel settore automotive, ambito in cui l’automazione è sostanziale. Avere all’interno dell’azienda know-how specifico ci ha permesso di affrontare il progetto con preparazione e consapevolezza. Il cliente in questione è rimasto talmente soddisfatto che ci ha affidato nuovi progetti e sempre più ambiziosi.

L’automazione spaventa i lavoratori?
Qui in NTS ci sono persone molto competenti e collaborative che sanno mettersi in gioco.
Menziono il caso di Davide: qualche anno fa era capoturno nel reparto di stampaggio, adesso, oltre a mantenere ed avere accresciuto le sue competenze nello stampaggio, è divenuto mio principale collaboratore nello studio di isole robotizzate e nella programmazione di robot. In tutto questo ha visto nobilitare il suo lavoro ed è felice.
Certo, questo processo di trasformazione non può prescindere da formazione, flessibilità e tanto impegno.
Ma una cosa è certa: l’apertura mentale ripaga sempre.

Qual è a tuo parere il ruolo della tecnologia oggi?
La tecnologia non deve essere un esercizio teorico, deve portare efficienza vera che sappia poi tradursi in benessere aziendale.
La tecnologia ha un fondamentale compito nella vita di tutti noi: deve essere uno stimolo a fare sempre meglio, con maggiore qualità e in tempi più brevi.

 

 

 

 

 

 

DNV-GL garantisce il sistema Qualità NTS

DNV-GL garantisce il sistema Qualità NTS

Nel 2018 l’ente internazionale DNV-GL ha dichiarato il Sistema di Gestione Qualità NTS S.p.A. certificato secondo lo standard ISO 9001:2015.
Questo traguardo, risultato della concreta attenzione verso la Qualità vera, segna una crescita molto importante per NTS che, proprio nell’ambito di questo percorso, ha dovuto focalizzarsi anche su aspetti strategici quali la gestione del rischio aziendale.

 

La gestione del rischio aziendale
La gestione del rischio è un tema di grande importanza per la solida continuità di un’azienda.
Permette di analizzare le criticità che possono interferire in una realtà imprenditoriale, stabilendo per tempo strategie e azioni specifiche per affrontarle con prontezza ed efficacia.
Il principale vantaggio per le aziende che scelgono di adottare un modello di gestione del rischio aziendale è avere una visione chiara del business nell’anticipare le minacce trasformandole in opportunità per cui generare business continuity, nel breve e nel lungo periodo.

 

L’importanza dell’ente certificatore
DNV-GL è uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale.
É nota in tutti i settori merceologici la sua autorevolezza nel certificare la qualità di organizzazioni, prodotti, strutture e catene di fornitura.

 

Per saperne di più clicca qui

 

 

Intervista a Marco Manzoni

 

Per tutte le aziende leader è diventato prioritario trasmettere l’importanza sociale dell’essere impresa: anche per questo, comunicare al mondo i propri valori e la propria sostenibilità diviene una sfida tanto necessaria quanto entusiasmante”.  Marco Manzoni – Vicepresidente esecutivo NTS S.p.A.


INTERVISTA A MARCO MANZONI
Qual è il ruolo della comunicazione aziendale secondo te?

Credo che oggi le aziende debbano entrare in connessione con le persone non soltanto passando in rassegna i prodotti e i servizi che offrono, quanto testimoniando il valore sociale e valoriale dell’impresa. Tradotto in maniera semplice: è importante fare cultura d’impresa.
Il mondo social, ad esempio, regala una grande opportunità: quella di raccontarsi in maniera diretta, rapida, diffusa e senza troppi formalismi.


Comunicare è un’azione che produce risultati tangibili?

Avvicinare le persone alle aziende -si pensi ai lavoratori o alla comunità in cui risiede l’azienda- può rivelarsi davvero virtuoso. Oggi è di fondamentale importanza attrarre nuovi talenti, creare partnership di fornitura tra realtà di diversa estrazione, magari complementari tra loro, per concepire progetti davvero innovativi.

 

Plasticmind è il leitmotiv della vostra comunicazione 2018.  Quanto conta avere la mente plastica per un imprenditore?

L’imprenditore è certamente un portatore sano di plasticità mentale, insieme con i suoi manager: anche quando è mosso da obiettivi di business chiari, spesso, deve affrontare strade insidiose per raggiungerli.
E così è chiamato ad approcciare i problemi con uno spirito nuovo: flessibilità, positività e intraprendenza sono caratteristiche molto utili, insieme con la forza plurale del suo team.
Ma c’è di più: l’imprenditore deve avere un’alta capacità di ascolto nel cogliere spunti e idee dal mondo e nel recepire velocemente gli input che generano valore aggiunto.

 

Come si armonizza il pensiero plastico dell’Uomo con il pensiero lineare della Macchina?

L’automazione è un tema sul quale dobbiamo confrontarci sinceramente e serenamente.
Se da un lato è evidente che nei prossimi anni alcuni lavori umani saranno portati avanti da macchine intelligenti, lo è altrettanto che stiamo parlando di lavori fungibili, ripetitivi e standardizzati.
Nulla deve temere il lavoratore che si specializza e che investe sulla propria formazione.
Nell’epoca dei big data è normale che si sfrutti la capacità della macchina di archiviare ed elaborare dati, di arrivare addirittura a migliorarsi tramite metodiche di autoapprendimento cognitivo. Ma questo non è certo esaustivo di tutte le funzioni e i ruoli che sono necessari all’interno di un’azienda.

 

Cosa fate in NTS per incrementare la plasticità di pensiero dei vostri dipendenti?

Annualmente intervistiamo tutti i collaboratori NTS per valutare le loro competenze nell’ambito della funzione aziendale che ricoprono. Se risulta che il dipendente ha una lacuna su un tema vincolante (per competenza e responsabilità della sua funzione), valutiamo la possibilità di colmare il suo gap con un corso formativo specifico oppure consideriamo di riqualificare la persona su un altro ruolo, magari più aderente alle sue caratteristiche.
Essere plastici significa anche avere il coraggio e l’intraprendenza di adattare il proprio organigramma in base alle richieste del mondo lavorativo odierno.
Crediamo molto in questo sistema per due ragioni: stimola i nostri dipendenti a migliorarsi, allenandosi ad essere “open” e flessibili e garantisce alla nostra azienda di crescere mostrando al mercato nuove competenze.
La preparazione del nostro team è strettamente dimostrata nel valore dei nostri prodotti e dei nostri servizi.

 

Abbiamo parlato di mente plastica. E il corpo?

Mente e corpo sono in stretta correlazione, lo dicevano anche i latini.
Pensiamo che il benessere sul luogo di lavoro sia una questione seria: per questo abbiamo aderito al programma WHP Bergamo che promuove la salute sul luogo di lavoro con l’affiancamento di ATS Bergamo e Confindustria. Abbiamo in programma azioni di diverso tipo che spaziano da comunicazioni smart per mantenersi in forma sino a gruppi sportivi di allenamento in varie discipline.

Politica della Qualità

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Qualità è una parola, spesso abusata, che necessita di contenuti reali e di azioni concrete.

Persona al centro e indicatori economici al pari degli indicatori sociali: la nostra “Politica della Qualità” mira alla soddisfazione degli stakeholder, in primis clienti, comunità e lavoratori.

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