Intervista a Fabio Cortinovis

Per conoscere da vicino il reparto Ricerca e Sviluppo NTS, generatore essenziale di innovazione, abbiamo intervistato l’Ing. Fabio Cortinovis, R&D Manager.

 

INTERVISTA A FABIO CORTINOVIS

Di cosa ti occupi in NTS?
La mia attività si può dividere concettualmente in due rami specifici: sviluppo e miglioramento interno della produzione e ricerca di soluzioni innovative per i Clienti.
In questo contesto rientrano attività come studio di nuovi materiali, ottimizzazione dei processi produttivi e simulazione virtuale dei flussi di stampaggio.

Quali sono stati i tuoi esordi in NTS?
Ero laureato da poco, avevo svolto due anni di collaborazione all’interno dell’Università degli Studi di Bergamo nel dipartimento di Meccanica e Meccatronica, ed ero molto attratto dal settore della plastica in quanto incuriosito dal conoscerla più a fondo.
Quando sono arrivato in Azienda ho trovato persone estremamente disponibili che mi hanno accolto con entusiasmo spiegandomi tutti i segreti del mestieremettendomi a disposizione il loro bagaglio di esperienza con sorprendente gratuità.

Quanto conta per un giovane neolaureato sentirsi ben accolto?
È fondamentale. Io ho avuto la fortuna di trarre da ogni collega insegnamenti preziosi che hanno arricchito il mio bagaglio personale e professionale, humus per la mia crescita.
Questa crescita continua la riverso poi ogni giorno all’interno di NTS condividendola a mia volta con i miei colleghi.
Devo dire che calore umano e confronto continuo sono tipici della realtà NTS.
Riunioni tra figure professionali differenti sono programmate periodicamente in azienda proprio per garantire un continuo afflusso di energia, coinvolgimento e pensiero creativo.

Cosa ti appassiona del tuo lavoro?
È entusiasmante come la mente umana riesca a generare processi virtuosi, quasi inconsapevolmente. Nella mia esperienza il cercare soluzioni di ottimizzazione per i clienti mi aiuta a trovare soluzioni innovative da applicare all’interno della mia azienda e viceversa.
Andare oltre quello che si è sempre fatto – per trovare qualcosa di nuovo – è la sfida più entusiasmante in cui io possa cimentarmi.

Ci racconti un progetto che ti ha particolarmente entusiasmato?
Nel reparto produttivo era installata un’isola automatizzata che non lavorava adeguatamente rispetto a quanto potenzialmente poteva dare; questo non per volontà nostra, ma a causa di un imprevisto di progetto del nostro cliente per il quale era stata pensata, che non ha portato ai numeri produttivi sperati.
Tutte le volte che vedevo lavorare a singhiozzo questa macchina dalle elevate potenzialità mi sentivo a disagio, mi sembrava un terribile spreco. Da qui è nato uno stimolo: perché non formarsi sui temi dell’automazione e riconfigurare quell’isola robotizzata per un nuovo progetto?
E così abbiamo fatto, riconvertendo l’isola per un altro processo produttivo.
Abbiamo acquisito competenze specifiche nell’ambito dell’automazione e questo approccio si è ben presto rivelato vincente.

In che modo?
Due anni fa è arrivato un importante progetto nel settore automotive, ambito in cui l’automazione è sostanziale. Avere all’interno dell’azienda know-how specifico ci ha permesso di affrontare il progetto con preparazione e consapevolezza. Il cliente in questione è rimasto talmente soddisfatto che ci ha affidato nuovi progetti e sempre più ambiziosi.

L’automazione spaventa i lavoratori?
Qui in NTS ci sono persone molto competenti e collaborative che sanno mettersi in gioco.
Menziono il caso di Davide: qualche anno fa era capoturno nel reparto di stampaggio, adesso, oltre a mantenere ed avere accresciuto le sue competenze nello stampaggio, è divenuto mio principale collaboratore nello studio di isole robotizzate e nella programmazione di robot. In tutto questo ha visto nobilitare il suo lavoro ed è felice.
Certo, questo processo di trasformazione non può prescindere da formazione, flessibilità e tanto impegno.
Ma una cosa è certa: l’apertura mentale ripaga sempre.

Qual è a tuo parere il ruolo della tecnologia oggi?
La tecnologia non deve essere un esercizio teorico, deve portare efficienza vera che sappia poi tradursi in benessere aziendale.
La tecnologia ha un fondamentale compito nella vita di tutti noi: deve essere uno stimolo a fare sempre meglio, con maggiore qualità e in tempi più brevi.