Intervista ad Andrea Seroldi

Girare il mondo, ascoltare molto il prossimo ed essere sempre autentici.

Oggi Andrea Seroldi, Direttore Commerciale NTS, ci racconta il suo ingresso in azienda svelandoci dettagli e curiosità sulla sua vita professionale… e sportiva.

 

INTERVISTA AD ANDREA SEROLDI

Raccontaci la tua vita prima di NTS.
Sono un acquisto recente: lavoro in NTS dal 2017.
Prima ho lavorato in diverse realtà tra cui una multinazionale legata al mondo dell’acciaio e un’azienda attiva nel settore dei macchinari radiologici.
Per lavoro ho sempre viaggiato moltissimo: solo per fare un esempio, nel 2013 ho preso 97 voli e ho fatto più di 50.000 km in macchina.
Viaggiare significa affinare la propria capacità di adattamento e migliorare le proprie doti relazionali con il prossimo, entrambe qualità fondamentali per chi ha un ruolo commerciale.
Fin da studente mi ha sempre affascinato viaggiare e scoprire culture diverse dalla mia; dopo la laurea in Relazioni Pubbliche a Milano mi sono subito iscritto alla London School of Marketing. Ho vissuto due anni a Londra, un’esperienza unica che mi ha segnato profondamente.

 

Avere uno sguardo internazionale sulle cose aiuta nella vita?
Aiuta moltissimo. Impari a capirti con persone che hanno lingue e culture diverse, ti eserciti a vedere le cose partendo da un approccio pluralistico e multi sfaccettato.
Ad un certo punto capisci che non esiste persona con cui tu non possa instaurare un dialogo, devi solo creare un terreno comune di conversazione.
La relazione e la gestione della relazione sono i perni di ogni buona transazione nella vita come nel business.

 

Esiste un vademecum del buon venditore?
Non esistono regole fisse, ci sono però alcune condotte che aiutano a essere apprezzati.
La prima qualità che oggi bisogna avere è la trasparenza: il mercato è ipercritico e iperconnesso e la correttezza è l’unica filosofia aziendale che paga sempre in termini di reputazione.
Il nostro coach aziendale, Paolo Manocchi, ci ricorda sempre che: “non è importante dire tutto quello che si sa ma è importante sapere tutto quello che si dice”.
Altra cosa: bisogna ascoltare le esigenze del cliente interpretandole poi nel modo migliore.
Noi lo chiamiamo ascolto attivo, un ascolto che prevede la comprensione corretta del messaggio, una buona dose di empatia e un interesse sincero verso l’interlocutore.
Sempre Manocchi dice che l’ascolto attivo è oggi lo strumento più potente per garantirsi successo nella vita professionale e non solo.

 

Quale caratteristica fa la differenza per una figura commerciale?
Io credo la capacità di lavorare in team.
Una buona figura commerciale oggi deve fare squadra con i professionisti di altri reparti, mi riferisco ad esempio all’Ufficio Tecnico e alla Produzione.
Commerciali troppo orientati verso il mercato e poco consapevoli della realtà aziendale in cui operano si isolano e questo rende il processo di vendita più difficoltoso e meno fruttuoso.

 

Cosa hai trovato in NTS?
Molte cose: l’apertura mentale, la capacità di fare squadra, la volontà di andare oltre i propri limiti, l’investimento costante nella formazione di ogni collaboratore e la creazione, giorno dopo giorno, di un brand con valori reali e tangibili.

 

Un brand di successo facilita la forza commerciale?
Assolutamente sì.
Tutti noi facciamo una prima esperienza di marca attraverso il passaparola di conoscenti, il sito internet, i social, le campagne pubblicitarie.
Solo dopo arrivano le figure commerciali che danno un volto e una voce a quel brand.
È fondamentale che brand e figure commerciali siano allineati sui valori, sul tono di voce e sullo standing. Tutto questo concorre a creare un’aspettativa nel mercato.
Ovviamente è poi fondamentale che questa aspettativa non sia delusa, ma che anzi venga superata: solo così si arriverà a una vera fidelizzazione del cliente.

 

Quando non viaggi e non lavori, cosa fai?
Adoro lo sport. Mi piace stare in movimento e pratico corsa, bici, boxe.
Ma la mia passione più grande è il kite, sono diventato anche istruttore. Per me il kite non è solo uno sport, è una filosofia di vita.
Ti insegna la pazienza, quando devi aspettare il vento.
Ti insegna a trovare l’equilibrio perché in un attimo ti trovi a dover gestire tavola, corpo, mente e onde.
Ti insegna a gestire le turbolenze improvvise perché una raffica è sempre in agguato ma sta a te trovare il modo di arrivare a riva, nonostante tutto.